NOZIONI FONDAMENTALI
Analizziamo lo strumento chitarra partendo dalle basi.
Io parto dal presupposto che voi conosciate la scala di do con le relative spaziature tra le note (toni e semitoni).
Comunque riassumiamo.
ovviamente la scala completa, a 12 semitoni sarà...
DO----DO#(REb)----RE----RE#(MIb)----MI----FA----FA#(SOLb)----SOL---SOL#(LAb)---LA---LA#(SIb)---SI------DO
(Figura 1 : scala cromatica)
...con una distanza di un semitono tra una nota e l'altra.
La cosa principale per "capire" la tastiera della nostra chitarra è conoscere appunto la scala e la distanza tra i vari toni. Ogni tasto della chitarra corrisponde ad un intervallo di un semitono (1/2 tono). Pertando un tono della chitarra corrisponde alla distanza di due tasti ('azz come sono intelligente!!!). Il punto cardine, a questo punto è localizzare le varie note sulla tastiera della chitarra.
Non è un grosso problema: si tratta solo di memorizzare la posizione delle note. Il mio consiglio è di focalizzarsi sulle note dei primi 5 tasti (su tutte le corde). Utilizzando il solo primo settore della tastiera (i primi 5 tasti) potremmo ottenere tutte le note della scale per ben tre ottave (vedi immagine "scala cromatica").
Prima di passare all'analisi della scala Cromatica (e delle altre Scale) e degli accordi, analizziamo un pochino la posizione ideale delle due mani.
POSIZIONE DELLA MANO SINISTRA
Nella preparazione delle dita sulla tastiera potremmo incorrere in alcuni "errori" di posizionamento della mano sinistra.
La posizione migliore da assumere (più comoda e più... "veloce") è quella raffigurata. Le dita dovranno essere posizionate appena sopra le corde senza toccarle, 2 o 3 millimetri sopra la corda, pronte per essere abbassate.
Il pollice della mano sinistra deve controbilanciare (sul retromanico) la forza che faranno le dita nella pressione dei tasti. Le quattro dita "tastanti" (azzhh!!) dovranno assumere una posizione "estesa" che all'inizio, sicuramente, sembrerà innaturale.
Vi consiglio di assumere, con il palmo della mano sinistra, una posizione parallela al manico della chitarra. Questo facilita il posizionamento delle dita sulla tastiera.
Ovviamente la sequenza dovrà partire suonando la nota sull'indice, poi il medio, l'anulare e il mignolo.
Per velocizzare l'esecuzione delle scale, è bene cominciare da subito ad abituarsi alle impostazioni e le tecniche corrette.
Le dita che hanno ormai suonato le note, in questo caso, devono prepararsi al cambio di diteggiatura che le riguarderà nella battuta successiva. In questo caso per esempio è bene, dopo aver suonato la nota su dito indice, spostarlo sulla corda successiva (se partiamo dal mi basso sposteremo l'indice sul La). Alla stessa maniera per le altre dita. Dopo aver suonato l'ultima nota sul mignolo, in teoria, avremmo già pronto l'indice e le altre dita (pronte per essere abbassate sulla corda) sulla corda successiva (il LA). Questo ci permetterà di "ottimizzare i tempi di esecuzione quando "accelereremo" il metronomo.
POSIZIONE DELLA MANO DESTRA
Ci sono due particolari tecniche per utilizzare la mano destra
con la chitarra:
1 - Con il Plettro (il triangolino di plastica usato per "stuzzicare" le corde)
2 - Con le dita (quelle della vostra mano destra)
PLETTRO:
Foto a fianco
Suonando con il plettro vi consiglio di utilizzare la pennata alternata: battendo alternativamente la corda prima in giù ...poi in su, per tutte le note da eseguire (sembra difficile ma poi, con un po di pratica, vi verrà istintivo).
La migliore tecnica per mantenere la stabilità e l'equilibrio nella pennata, secondo me, è quello di mantenere l'appoggio della mano con il mignolo o con le tre dita della mano destra non usate (è un modo efficace per "prendere la....mira" della corda e non "perdere le corde" quando è il momento di pizzicarle). In aggiunta possiamo appoggiare il palmo della mano sul ponte della chitarra (in futuro ci sarà utile, spostandolo, per eseguire alcune note "stoppate").
Questa posizione vi sarà utile sopratutto quando ci troveremo a suonare in condizioni "live" cioè scorrazzando per il palco o, più semplicemente, quando suoneremo in piedi (rischiando di perdere, durante i movimenti il riferimento delle corde)
CON LE DITA:
L'utilizzo delle dita della mano destra per pizzicare le corde comporta ...
1 - un suono più dolce, con un attacco del suono più ...lento.
2 - maggiore esercizio per un buon utilizzo;
Si tratta di una tecnica molto usata nella chitarra classica . Ci permette di suonare bicordi su corde non-vicine e una maggiore varietà di combinazioni e di "pizzicate" altrimenti impossibili con il plettro (che per definizione ha il limite di permetterci di pizzicare una sola corda per volta!!)
E' usata anche sulla chitarra elettrica (vedi Mark Knopfler - Dire Straits).
La tecnica:
La mano destra va chiusa come per "avvicinare" tutte le dita. Le dita vanno posizionate ognuna su una corda della chitarra appena davanti al ponte. Ogni dito prenderà possesso di una corda....solo il pollice avrà l'onere di occuparsi di suonare di una delle tre corde basse (Mi-La-Re) a seconda della necessità.
ESERCIZIO 1: SCALA CROMATICA
Il miglior modo per prendere familiarità con le note della tastiera della chitarre e "incominciare a usare le dita" è sicuramente partire con un scala cromatica.
La scala cromatica ci permetterà di suonare tutti i 12 semitoni della scala (praticamente tutte le note del pentagramma compreso i bemolle) in Figura 1 cominciando ad usare TUTTE LE DITA DELLA MANO SINISTRA.
Vi dico "tutte le dita della mano sinistra" per esperienza personale: ho suonato per i primi 10 anni della mia "carriera" chitarristica usando solo indice, medio e anulare (sembrava che mi avessero tagliato il mignolo). Solo con il passare del tempo, cambiando genere musicale (dal blues al rock), ho sentito la necessità di cominciare a usare il mignolo. Vi potete immaginare lo sforzo per cambiare tecnica...meglio imparare ad usare tutte le dita da subito.
Questo, in buona sostanza, è il primo esercizio palloso della serie.
CONSIGLI:
ESECUZIONE DELLA SCALA CROMATICA:
Non accanitevi da subito sulla velocità di esecuzione della scala. L'ideale sarebbe utilizzare un metronomo (un'ottima spesa che ci servirà anche negli anni a venire). Il metronomo è, a mio parere, uno strumento essenziale per cominciare a suonare. Ci permette di familiarizzare con un altro delle difficoltà del suonare uno strumento: l'andare a tempo. Andare a tempo è una cosa sicuramente innata (io non ci riuscirei mai a tenere il tempo come un buon batterista per un concerto sano!!!) ma è sicuramente un'attività che possiamo migliorare con l'esperienza.
Possiamo partire con una velocità di esecuzione di 50 bpm e suonare una nota per ogni battuta del metronomo. Solo quando saremo riusciti ad eseguire la scala in maniera chiara (suonando le note senza far frustare la corda) a quella velocità potrete aumentare gradualmente l'esecuzione.
Una nota molto importante riguardo la mano destra.
IN CONCLUSIONE:
L'esecuzione alternata e "migliorativa" dei due esercizi (accordi e scale), secondo me, vi farà acquisire un'elevata padronanza con lo strumento. Nel mio caso ancora oggi, che ho oramai acquisito queste conoscenze, mi ritrovo spesso ad eseguire scale cromatiche per continuare a velocizzare la mia tecnica.
Non esiste un ordine preciso di esecuzione degli esercizi descritti. L'ideale sarebbe portarli avanti contemporaneamente per variare l'attività didattica e annoiarci di meno.
Congiuntamente a questi esercizi, nulla ci vieta di fare degli studi di alcune canzoni che ci piacciono particolarmente (elettriche o acustiche è indifferente). L'importante è non scoraggiarci se vediamo che i risultati non arrivano!! Dovrete considerarla una sfida e aspettare pazientemente di migliorare la tecnica e la confidenza con lo strumento.
Mi è capitato spesso, in passato, di registrare un brano per poi riascoltarmi. Questa, secondo me, è un metodo molto valido (sicuramente shoccante) per migliorare le nostre esecuzioni. Vi troverete davanti al vostro io che suona e questo vi potrebbe far tornare pesantemente "alla realtà" (speriamo meno cruda possibile). In compenso, presa con filosofia, la registrazione vi permetterà di capire gli errori che fate. Potrete così migliorarli fino ad arrivare ad annullarli completamente.
Un ultimo consiglio: riascoltando le vostre registrazioni cercate di essere maledettamente pignoli e perfezionisti (sopratutto quando non avete un maestro che vi segue e state facendo un lavoro autodidattico).
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